Scopri Patti, Terra del Mito!

Lasciati trasportare dal suo mare incantato che abbraccia le isole Eolie, esplora il Golfo di Patti, entra e respira il mito e la storia di una terra unica, che affonda le sue radici nelle culture greche, romane, arabe, normanne, francesi e spagnole.

Tindari

Dai vita alle tue vacanze visitando uno dei siti storici più popolari della Sicilia - Bring your holidays to life by visiting one of Sicily's most popular historical sites

Marina di Patti

La località balneare estende le sue funzionalità native. Spiagge attrezzate, sport, strutture ricettive, locali e attività commerciali, per un'esperienza inclusiva - The seaside resort extends its native functionality. Equipped beaches, sports, accommodation facilities, clubs and commercial activities, for an inclusive experience.

Mongiove

Mongiove offre spiagge libere e attrezzate. Di particolare rilievo le famose grotte, la spiaggia di Valle ed il sentiero Coda di Volpe che conduce a Tindari - Mongiove offers free and equipped beaches. Of particular note are the famous caves, the Valle beach and the Coda di Volpe path that leads to Tindari

12 kilometers of coastline entirely suitable for bathing, with oriented nature reserves, view of the Aeolian Islands - XII chiliometra litorum ad lavanda omnino idonea, cum vivariorum ductorum, pleclarum prospectum in Aeoliis insulis habentia
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12 kilometers of coastline entirely suitable for bathing, with oriented nature reserves, view of the Aeolian Islands - XII chiliometra litorum ad lavanda omnino idonea, cum vivariorum ductorum, pleclarum prospectum in Aeoliis insulis habentia
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"Tindari, mite ti so Fra larghi colli pensile sull’acque Delle isole dolci del dio, oggi m’assali e ti chini in cuore. Salgo vertici aerei precipizi, assorto al vento dei pini, e la brigata che lieve m’accompagna s’allontana nell’aria, onda di suoni e amore, e tu mi prendi da cui male mi trassi e paure d’ombre e di silenzi, rifugi di dolcezze un tempo assidue e morte d’anima A te ignota è la terra Ove ogni giorno affondo E segrete sillabe nutro: altra luce ti sfoglia sopra i vetri nella veste notturna, e gioia non mia riposa sul tuo grembo. Aspro è l’esilio, e la ricerca che chiudevo in te d’armonia oggi si muta in ansia precoce di morire; e ogni amore è schermo alla tristezza, tacito passo al buio dove mi hai posto amaro pane a rompere. Tindari serena torna; soave amico mi desta che mi sporga nel cielo da una rupe e io fingo timore a chi non sa che vento profondo m’ha cercato."

Salvatore Quasimodo

La Storia e le Tradizioni di Patti

Cenni Storici, a cura di Nino Lo Iacono (Scrittore e studioso di storia locale).

Diverse sono le ipotesi sostenute sull'origine della città di Patti: alcune fantasiose, altre semplicistiche, altre ancora molto riduttive dal punto di vista storico ma le recenti scoperte archeologiche dimostrano l’esistenza di un nucleo, abitato ed organizzato, già dall’VIII° -X° sec a. C.

A questo periodo risale, infatti, la necropoli di contrada Monte. In parte visibile dalla strada provinciale Patti-Sorrentini, a circa 1 km dalla città, il sito archeologico presenta un'estensione di circa 16 ettari e ingloba parte della contrada Monte e tutta la contrada Valle Sorrentini, ambedue nel territorio comunale di Patti.

La necropoli si estende tra i pendii della collina calcarea fino alla  Valle Sorrentini, alle cui tombe si accede mediante un pozzo e scalino. Sul versante est, che guarda verso Patti, è stata notata una lunga scala, larga almeno 3 m e realizzata nella roccia, che porta sulla sommità della collina, dove, sebbene non vi sia alcuna tomba, la presenza di ruderi ,nel pianoro a nord­ovest, ricondurrebbe ad un anaktoron. E’ possibile che le incursioni dei Siculi e degli Ausoni (XIII-XII sec ) abbiano incrementato la consistenza della popolazione locale a tal punto da rendere insufficiente l'area di contrada Monte e abbiano creato un'altra comunità, ad oriente del torrente Provvidenza, in una porzione di territorio denominata "Epacten" (Έπακτήν) che, risalendo alla etimologia greca  sulla sponda, sul promontorio,  rimane la tesi più accreditata sull’origine della denominazione “Patti”. La città  si estendeva a sud fino al mare ed era delimitata da due corsi d’acqua, attualmente denominati Provvidenza e  Acquafico. Trovano così giustificazione gli affioramenti ellenici a nord dell'attuale ospedale e le "notizie" su altre strutture, venute casualmente alla luce durante i lavori di costruzioni private.Il nucleo più antico si chiamava Policne, dal greco Πολίχνη, dal quale deriva l’attuale denominazione del quartiere Polline, incrementatosi, durante il periodo di maggior prosperità e di pace che la zona godette, dopo la vittoria di Timoleonte, nel IV sec a.C.
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Folklore e Tradizioni Popolari nella Città di Patti, a cura di Armando Di Carlo

Questo breve lavoro sulle "tradizioni popolari" del mio paese parte da un'impostazione che definirei "clementina", dall'illustre studioso Pietro Clemente, che privilegia lo studio delle manifestazioni teatrali, dei riti, dei costumi e dell'alimentazioni dei ceti contadini o, comunque, più umili della nostra società, frutto di indagini ed interviste, a campione, ai "vecchi saggi" del paese. Ma, oltre ad essere "clementino", questo lavoro è anche, in massima parte "ventiano e lunettiano", per così dire, in onore ed in memoria di Maria Vento e Mario Lunetta, innamorati del proprio paese e delle sue tradizioni, primi fra i "vecchi saggi" ad essere da me intervistati e preziosi consulenti per le ulteriori indagini.

Molte delle tradizioni popolari che saranno da me prese in esame sono in disuso ormai da tempo, altre sussistono tutt'ora, anche se in fase di declino, altre ancora, poche, hanno piena vitalità. Proprio da questi presupposti prendo le mosse per condurre una ricerca coerente; per dare un'impostazione logica a questo mio lavoro, infatti, partirò dalle tradizioni ormai in disuso, per addentrarmi, man mano, in quelle ancora in uso, delineando così un percorso che consentirà di osservare evoluzioni e lotte sociali ed i cambiamenti che queste stesse hanno portato, nel tempo, in questa nostra società, diacronicamente e sincronicamente. 

Vorrei iniziare da una delle cerimonie un tempo fra le più diffuse, non solo a Patti (ME), ma anche nel resto del nostro Paese, ovvero la festività di Sant'Antonio Abate, che ricorre il 17 Gennaio; durante questa festività, era in uso, presso contadini e pastori, portare gli animali nella chiesa del Santo per farli benedire. Si hanno testimonianze di questa cerimonia nel territorio pattese fino agli anni 80. Tale cerimonia rivive oggi, come "relitto" o "fossile" con animali di piccola taglia, perlopiù domestici.

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